Alle pendici dei Monti Erei, San Cono sorge a 525 metri sul livello del mare, al centro di un’area abitata fin dai tempi più remoti, come testimoniano i diversi ritrovamenti greco-siculi nel territorio circostante.
Il nome deriva da San Cono Abate, ma sono incerte le motivazioni che portarono alla scelta, in parte attribuite a una ipotetica parentela con il Santo della famiglia Santapau, un tempo detentrice del feudo, e in altre a leggende popolari legate a un’apparizione di San Cono al marchese Ottavio Trigona Bellotti, che storicamente fondò la cittadina nel 1785. Costruite una sessantina di case e una chiesa, il marchese per popolarlo ottenne la “licentia populandi” accogliendo persone provenienti da tutta la Sicilia con la promessa di dar loro un posto in cui vivere e terre da coltivare.
Al centro di Piazza Gramsci, a testimonianza della storia più recente dell’abitato, il monumento ai caduti è sormontato da un busto alla memoria del sanconese Rosario Randazzo, caduto sul fronte russo durante la Seconda guerra mondiale, cui fu conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Oggi la principale fonte di reddito proviene dell’agricoltura e in particolare dalla produzione intensiva del fico d’India, che ha ottenuto il riconoscimento del marchio DOP, e a cui ogni anno, nel mese di ottobre, è dedicata una frequentatissima sagra durante la quale le numerose aziende agricole locali espongono e fanno degustare i propri prodotti.