Mineo

Arroccata sulla sommità di due colli sulle pendici nord-occidentali dei Monti Iblei, a 528 metri sul livello del mare, Mineo è identificata da Diodoro Siculo con l’antica Menai, rifondata da Ducezio, re degli antichi Siculi nel 453 a.C. Frequentata fin dal Paleolitico superiore, è celebre per il culto dei Palici, che il mito greco vuole figli di Zeus e della ninfa Talia, come testimoniato dai resti del tempio loro dedicato nell’area archeologica che sorge in località Rocchicella.

Il 17 maggio del 263 d.C., secondo la tradizione, le spoglie mortali di Sant’Agrippina, martirizzata giovanissima per ordine di Valeriano, furono portate da Roma e Mineo, dove furono sepolte. La matrona Eupresia fece innalzare un tempio sul luogo della sepoltura, che in seguito divenne una magnifica basilica dedicata alla Patrona della città.

Nell’828 la città fu conquistata dagli Arabi, cui seguirono i Normanni e gli Svevi. A Federico II si deve il restauro e arricchimento del castello, che divenne uno dei più belli dell’Isola. Con il dominio angioino, Mineo perse molti privilegi e subì ingiustizie e mal governo, tanto da aderire alla rivolta dei Vespri siciliani nel 1282 guidata da Adinolfo, che si distinse per il coraggio e a cui fu dedicata una delle porte di ingresso alla città. Rifiorita nel Cinquecento e Seicento anche grazie al contributo delle comunità religiose che la abitavano, Mineo subì però le conseguenze della peste, della carestia e dei terremoti, su tutti quello del 1693 che distrusse chiese, palazzi e il Castello di Ducezio.

Mineo è stata definita Parnaso Siculo per aver dato i natali a molti personaggi illustri, come Luigi Capuana, padre del Verismo italiano, Corrado Guzzanti, geofisico, don Luigi Ricceri, sesto successore di don Bosco alla guida della congregazione dei Salesiani, Giuseppe Bonaviri, medico e scrittore contemporaneo, Ludovico Buglio, missionario gesuita in Cina nel XVII secolo. È originaria di Mineo la famiglia di don Luigi Sturzo.

La pianura, un tempo coltivata a cereali, è oggi quasi esclusivamente dedicata agli agrumi ed è inclusa nella zona di produzione del Consorzio di Tutela dell’Arancia Rossa di Sicilia, con cultivar Tarocco, Sanguinello e Moro.

Cosa puoi vedere a Mineo