Caltagirone

Centro principale del comprensorio del Calatino, Caltagirone sorge tra i Monti Iblei a 608 metri sul livello del mare, e si affaccia sulle pianure di Catania e di Gela.

Il primo documento scritto che riporta il nome di Calatagerun risale al 1160, ma già in precedenza nell’area erano sorti numerosi insediamenti che avevano visto nel corso dei secoli avvicendarsi i Siculi, i Greci, che diedero un importante impulso alla produzione ceramica locale, quindi i Romani e i Bizantini, che tennero la città fino all’828 d.C. quando dovettero fuggire davanti all’avanzata degli Arabi.

I Normanni seppero far tesoro della lealtà della città rendendola tra le più belle e illustri del tempo. Gli Svevi ampliarono i privilegi fino ad allora concessi a Caltagirone e l’imperatore Federico II la visitò per ben tre volte.

Nel 1270 i caltagironesi parteciparono attivamente alla rivolta dei Vespri siciliani per opporsi all’oppressione fiscale dei francesi. Nel 1412 la Sicilia venne annessa al Regno di Aragona e Caltagirone continuò a crescere in dignità e splendore con la costruzione di edifici, monumenti e chiese. Nel 1600 Filippo IV le concesse il privilegio di aprire una Università degli Studi con facoltà di giurisprudenza, medicina e diritto canonico. Fu la distruzione del terremoto del 1693 a segnare però la fine di un lungo periodo storico che aveva visto Caltagirone accrescere costantemente la propria grandezza e fama. Ricostruita con grande capacità ed energia, la città conobbe, come tutta la Sicilia, il passaggio agli Spagnoli nel 1713, quindi al governo dei Borboni e infine dei Savoia, con l’Unità d’Italia.

Agli inizi del Novecento, Caltagirone divenne la città simbolo del popolarismo italiano di Don Luigi Sturzo e del movimento antifascista siciliano. Lo stesso Sturzo fu uno dei più grandi oppositori del regime mussoliniano, tanto che dovette rifugiarsi dapprima a Londra e poi a New York. Alla fine del Novecento la città si impreziosì di palazzi ed edifici in stile Liberty, nonché dell’illuminazione elettrica, grazie sempre a don Sturzo che era in quegli anni pro-sindaco. Negli anni della Seconda guerra mondiale, la città fu più volte bombardata.

Oggi Caltagirone, nonostante non sia capoluogo, è sede di diversi uffici pubblici, e un’importante destinazione turistica della Sicilia, soprattutto per via del suo patrimonio artistico e artigianale, tra cui spicca la sua antica e pregevole arte di produzione delle ceramiche, note in tutto il mondo. Il centro storico in stile tardo-barocco è stato insignito nel 2002 del titolo di Patrimonio dell’umanità dall’Unesco.

Cosa puoi vedere a Caltagirone