Il progetto

La strategia nazionale per le aree interne (SNAI) è una politica nata nel 2013 promossa dall’Agenzia per la coesione territoriale e dall’allora ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca che mira alla riattivazione delle aree e municipalità remote del Paese. ll documento propone una classificazione dei comuni in base alla distanza dai servizi pubblici considerati essenziali e successivamente suggerisce una serie di azioni e politiche attive per contrastare, o quanto meno mitigare, i fenomeni di declino demografico e marginalizzazione territoriale. La maggior parte delle aree interne si concentra nei territori alpini e appenninici, presentano un significativo spopolamento e una mancanza di servizi base per i cittadini (sanità, istruzione, mobilità), ma al contempo possiedono una disponibilità elevata d’importanti risorse ambientali (risorse idriche, sistemi agricoli, foreste, paesaggi naturali e umani) e culturali (beni archeologici, insediamenti storici, abbazie, piccoli musei, centri di mestiere).

A parte le peculiarità storiche, culturali e naturali di ciascun territorio, una quota rilevante delle aree interne ha subito gradualmente, dal secondo dopoguerra a oggi, un processo di marginalizzazione e fragilizzazione, dovuto principalmente alla migrazione verso i centri economici del Paese. Tale processo ha infatti causato la progressiva perdita del capitale umano e di conoscenze compromettendo il sistema di relazioni territoriali e le possibilità di sviluppo economico, culturale e sociale.