Abitato dal 1510 da eremiti laici irregolari che furono autorizzati a vestire il saio dal Vescovo D. Dalmazio Gabriele, il romitorio di Santa Maria Maggiore del Piano resistette pressoché integralmente al terremoto del 1693, mentre la chiesa annessa venne distrutta.
In seguito, la chiesa venne ricostruita e ristrutturata più volte, fino a tempi recenti, in cui sono stati effettuati restauri sugli affreschi dell’abside.
Sulla facciata si apre un portone in arenaria sormontato da una finestra centrale e da una piccola cella campanaria con una croce.
L’interno, a unica navata, è decorato in stile Barocco grazie alla folta presenza di numerosi e variopinti affreschi raffiguranti diversi Santi.
Sopra l’altare è collocata una Madonna col Bambino del Vaccaro.
La tela raffigurante la Madonna del Piano è invece una copia dell’originale che andò perduto o forse trafugato.
La grande croce in pietra che sorge all’esterno della chiesa fu fatta costruire nel 1686 dal principe Carlo Maria Carafa, fondatore di Grammichele, come meridiana utilizzata in occasione della recita dell’Angelus.