Edificato sul finire del Cinquecento e consacrato con il titolo di Chiesa Madre nel 1621, l’edificio fu danneggiato dal sisma del 1693 e in seguito ricostruito e inaugurato nel 1738 dal Vescovo di Siracusa Matteo Trigona.
Nel 1867 fu l’unica chiesa a rimanere aperta al culto, mantenendo le proprie porte aperte in occasione di una terribile epidemia di colera che si era diffusa nella zona. Nel 1893 fu costruita la scalinata di raccordo con la piazza, progettata dall’ingegnere Antonino Astuto.
La pianta è di tipo basilicale a croce latina, con tre navate e abside rettangolare. La navata centrale, voltata a botte, è coperta da una struttura lignea cui si trova appeso un apparato in canne e gesso rifinito a stucco.
La facciata, in stile tardo-Barocco, è costituita da una quinta scenografica a due ordini sovrapposti, di cui quello superiore rimasto incompleto. Nella parte centrale spiccano lo stemma araldico della famiglia Santa Pau e alcuni elementi allegorici.
La chiesa è dotata di una torre campanaria di notevoli dimensioni, citata anche nella novella Jeli il pastore dello scrittore catanese Giovanni Verga.