Un cavaliere che affronta un drago. Così San Giorgio è raffigurato nell’iconografia ecclesiastica e proprio in suo nome, i Genovesi – giunti a Caltagirone intorno all’anno Mille – costruirono una chiesa per celebrare la vittoria contro i Saraceni.
Completamente distrutta a causa del terremoto del 1693, fu prontamente ricostruita e decorata con stucchi e affreschi sulla volta raffiguranti San Giorgio, martire fortemente legato al sacrificio di Cristo riattualizzato dall’Eucaristia, opera del pittore palermitano Bernardino Bongiovanni.
Nel 1783, la baronessa di Favarotta Donna Agata Interlandi donò alla chiesa il celebre dipinto su tavola attribuito al pittore fiammingo Vrancke van der Stockt, Il trono di Grazia, del quale è esposta una copia nella cappella a sinistra dell’altare. L’opera originale, risalente all’ultimo quarto del Quattrocento, è oggi esposta presso il Museo Diocesano.