Carcere Borbonico 

Una fabbrica imponente dalle masse compatte e dal prospetto tripartito, opera dell’architetto siracusano Natale Bonaiuto, corona dal 1798 l’area su cui sorgevano anticamente le botteghe dei “cannatari”, gli stovigliai.

L’edificio fu adibito a carcere in seguito alla distruzione, dopo il terremoto del 1693, dell’antico castello arabo-normanno che era in parte utilizzato come prigione. A pianta quadrata, dalle forme severe e costruito in pietra locale, è ingentilito dalle volute delle finestre e dallo stemma della città, posto a coronamento della facciata.

Un elegante androne centrale custodisce una preziosa porta bronzea del XVI secolo. Perfetto esempio di struttura carceraria del Settecento, esso fu testimone di rilevanti eventi storici.

Tra le solide mura delle sue prigioni, nel febbraio 1799, prese infatti corpo una “Tumultuazione contro i creduti giacobini”, durante la quale centinaia di aristocratici di simpatie filo-francesi – tra cui i deputati dello stesso Carcere e l’ingegnere subentrato al Bonaiuto – vennero rinchiusi dalla folla inferocita al grido di “Viva il Re, viva la santa Fede!”.

Esaurita la funzione carceraria nel 1890, dal 1899 divenne Monte di Pietà, scelta purtroppo assai deleteria: una grande parte dei locali inutilizzati vennero affidati a una manifattura di tabacchi che vi operò gravi manomissioni.

Nel Secondo dopoguerra l’edificio fu definitivamente destinato a sede dei Musei Civici “Luigi Sturzo”.

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Indirizzo

Via Roma, 10, Caltagirone CT, Italy