Prima chiesa costruita in muratura a Grammichele, ha subito numerosi rifacimenti a partire dalla distruzione causata dal terremoto del 1693.
Nel 1713 era già aperta al culto, ma andò in rovina e venne quindi ricostruita e inaugurata nel 1817.
A causa di difetti costruttivi la volta crollò però nel 1832, ripristinata la quale la chiesa fu nuovamente aperta nel 1844.
Dal 1917 al 1922 lo Stato la requisì per farne un magazzino; in seguito subì ulteriori danneggiamenti al tetto e al pavimento, per essere ulteriormente colpita dal terremoto del 1990.
La chiesa è stata quindi nuovamente restaurata e riconsegnata ai fedeli nel 2007. L’edificio è annesso all’abside della Chiesa Matrice di San Michele Arcangelo e la facciata è rimasta incompiuta.
Notevoli testimonianze al suo interno sono l’altare maggiore e un Cristo crocifisso seicentesco, condotto dai profughi dell’antica Occhiolà nella nuova città di Grammichele.
